Sembra ormai diventato una routine, il fatto che la digos sezione tifoserie di Firenze dispensi denunce e diffide in modo arbitrario, secondo logiche che esulano da ogni diritto e tralasciando le prove, requisito indispensabile su cui almeno in teoria si dovrebbero basare provvedimenti del genere.
Stavolta è toccato a 12 ragazzi, convocati in questura per una notifica di una denuncia per dei fatti che risalgono all’ultimo Napoli-Fiorentina. Alla richiesta legittima di enunciare su quali basi i provvedimenti fossero stati emessi, vista la posizione dei ragazzi coinvolti è seguito un’imbarazzante silenzio e non poteva essere altrimenti.
I fatti sono questi: Dentro il settore ospiti di Napoli, in attesa di uscire a fine partita, centinaia di persone cantavano insieme come succede in ogni trasferta. Tra cori per la Viola, contro il Napoli e gli sfottò generali, gli unici a non averla presa bene sono stati gli agenti della digos di Firenze. Uno di loro si è sentito chiamato in causa e per dei normalissimi cori goliardici, che si sentono da sempre in ogni stadio, ha deciso di far partire delle denunce per oltraggio ed ingiuria a pubblico ufficiale verso 12 ragazzi. Come hanno fatto gli agenti a rintracciare la responsabilità oggettiva (di che cosa poi? Di cori di scherno?) di 12 individui che si trovavano in una folla di centinaia di persone che cantavano e saltavano? C’è da credere che non lo sappiano nemmeno loro. Ma non dovendo rendere conto a nessuno del loro operato, il problema per questi soggetti non si pone.
Ciò che deve colpire è la totale mancanza di controllo, l’impunità alla rovescia, che contraddistingue gli agenti della sezione tifoserie di Firenze. Non rendono conto a nessuno della loro autorità. Liberi di agire in base alle loro ripicche e ai loro progetti di guadagno. Chiedono risarcimenti con referti al limite dell’inverosimile. Utilizzano la loro posizione per una “resa dei conti” personale. Stilano verbali con informazioni fasulle, in base ai loro interessi. E’ una verità che non può più essere taciuta o messa da parte.
Ci troviamo davanti ad una repressione mirata, tesa a colpire il cuore organizzato del tifo viola, con mezzi meschini e abusi di potere. Di episodi, in questo senso, se ne sono susseguiti molti, troppi negli ultimi anni. Siamo stanchi di subire gli abusi di potere di soggetti frustrati che prendono soldi pubblici per sfogare la loro rabbia contro dei ragazzi.
A Firenze ci troviamo ad aver a che fare con dei pubblici ufficiali che festeggiano il record di daspo emessi in un anno, avendo il primato sulle altre questure d’Italia, scrivendone il numero su una bottiglia di spumante!
Poco importa a loro, se tante di quelle diffide decadono, dopo l’archiviazione dei processi per mancanza di prove. Gli unici a pagare saranno sempre i ragazzi, che con impegno e passione stanno portando avanti da anni il prestigio della curva, che non scordiamocelo, gode sempre del nome di “Curva Fiesole”.
A questi signori che si fanno belli sulle nostre spalle non chiediamo niente. L’unico “rapporto” che intratteniamo con loro è quello legale, curato dai nostri avvocati.
Ci rivolgiamo invece a tutta la tifoseria viola: Il tifo organizzato, rappresentato dal nostro gruppo, che sta al centro della Curva Fiesole, sta subendo un attacco senza precedenti. Quando vi chiedete perché lo stadio non è più quello di un tempo, occorre che teniate presente, tra le varie cause, anche e soprattutto quella della repressione.
In questi casi non c’è bisogno di un grande sforzo, occorre solo fermarsi un attimo a riflettere ed esprimere solidarietà concreta ai ragazzi.
Per attivare questa riflessione in tutti i tifosi viola presenti allo stadio, comunichiamo che per i primi 30 minuti del primo tempo, lo spazio centrale della curva, quello del tifo pulsante, resterà vuoto. Così come senza striscioni saranno la vetrata e la balaustra. Questo per rendere evidente e manifesto il progetto di lor signori: quello di eliminare la passione viscerale che contraddistingue da sempre la Curva Fiesole e i suoi Ultras. Quello di tagliar fuori un gruppo di ragazzi che si sono presi l’impegno di portare avanti un modo di essere. Quello di ridurre lo stadio a luogo di intrattenimento, dove al massimo si può battere le mani a tempo e mangiare pop corn.
Al trentesimo minuto del primo tempo, ognuno ai suoi posti a tifare per la Fiorentina, deve essere una bolgia: Per gridare che i loro provvedimenti non fermano la nostra passione.
Ultras Liberi
Tutti Liberi
Mercoledi 27 Gennaio 2016
Sezione: dal mondo Ultras
Fonte: [https://www.inventati.org/]