FOTO E TESTO A. SCARTOZZI
Assisto dopo molto tempo ad una gara de L’Aquila e questo avviene a pochi giorni dopo un altro tragico evento: il terremoto che ha colpito Haiti e causato decine e decine di migliaia di morti. Si dice che chi è colpito da una grossa tragedia maturi una sensibilità maggiore rispetto ad altri e sarà questo, non saprei, ma il minuto di raccoglimento fatto quest’oggi e i successivi 5 minuti in cui i tifosi aquilani sono rimasti in assoluto silenzio alzando uno striscione rivolto agli abitanti di Haiti sono stati davvero carichi di emozioni. Dopo quest’ inizio carico di pathos, comincia il tifo. Bellissimi da vedere, gli ultras rossoblu, risultano molto coreografici: tantissime torce accese a più riprese, una sciarpata, battimani e soprattutto tanta voce. Amore e passione per chi davvero è legato con doppio filo alla città, le sue tradizioni, il suo calore, il suo profumo. La squadra in campo ripaga con una vittoria importante per rimanere nelle zone alte della classifica e continuare a sognare di poter salire verso palcoscenici più consoni a questa tifoseria. Come dice una loro canzone portata avanti ripetutamente e molto a lungo “L’Aquila tornerà a volare, L’Aquila è la mia città, L’Aquila risorgerà…..”