”L’adozione della normativa antiviolenza ha comportato delle forzature che personalmente mi pesano, anche se io stesso sono stato fra i promotori, come il fatto che bisogna fare un ‘percorso di guerrà per l’acquisto di un biglietto per assistere a una partita di calcio: speriamo di tornare presto alla normalità”. Parole importanti, quelle che ha detto oggi il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, nel suo intervento alla Conferenza Interpol sul tema “calcioscommesse: il lato oscuro di un bel gioco”, in corso alla Scuola Superiore di Polizia, a Roma. L’appuntamento riunisce 50 Paesi del mondo e 20 organizzazioni internazionali impegnate nella lotta al fenomeno delle scommesse illecite. Il vero problema, oggi, del calcio mondiale. Una piaga difficilissima da combattere. E presto ci potrebbero essere novità in Italia: forse nuovi arresti di calciatori? L’Interpol intanto punterà ai grandi patrimoni dei capi (molti orientali) che gestiscono le gare truccate, e sono arrivati sino all’hockey su ghiaccio in Canada. ”Mi piacerebbe -ha aggiunto Manganelli- che mia zia potesse portare la sua nipotina allo stadio senza la tessera del tifoso, nè il documento di riconoscimento”. Piacerebbe anche a noi: basta con la tessera del tifoso. L’emergenza è finita, e Roberto Maroni, per fortuna, non c’è più. Maurizio Beretta, presidente della Lega di serie A, ha subito ringraziato Manganelli, “la normativa causa difficoltà ai tifosi perbene che vogliono acquistare i biglietti, torniamo alla normalità. Noi siamo pronti a collaborare, il segnale che ha dato oggi il Capo della polizia è molto importante: lo ringrazio a nome dei venti club di serie A”.
“Abbiamo avuto la forza di attuare, tutti insieme, la normativa antiviolenza. Anzi, quello delle tensioni nel calcio è forse il fenomeno delinquenziale che è stato meglio contrastato in questi anni. Un’azione -ha rivendicato ancora il Capo della polizia- che ci ha consentito di raggiungere risultati significativi. In passato, ogni domenica pomeriggio ci trovavamo di fronte ad un vero e proprio bollettino di guerra, continui scontri tra tifoserie e centinaia di agenti feriti. Oggi il fenomeno è praticamente scomparso, lo abbiamo debellato. C’è ancora qualche problema soltanto con le trasferte”. Strano, non ci va quasi più nessuno. Hanno fatto passare la voglia ai tifosi: ora aboliamo la tessera del tifoso, consentiamo alla gente perbene di poter acquistare il biglietto con più facilità, di poter seguire la squadra del cuore. Torniamo con le famiglie negli stadi, con la polizia fuori (il “sogno” non solo di Manganelli) ma bisogna organizzare meglio il lavoro degli steward e cacciare via dagli stadi chi fa “buuu” a Boateng, chi prepara striscioni infami come quello su Superga, chi è così vile da assaltare (a Parma) un bar pieno di bambini e famiglie. Via questi violenti, idioti, solo in cerca di facile visibilità. L’Osservatorio del Viminale ora sta “valutando” se revocare la tessera del tifoso a quei sostenitori juventini, poco importa se di destra o sinistra, che hanno devastato il bar a Parma. “Ma non ci sono buoni con la tessera del tifoso e cattivi senza…”, replica Roberto Massucci, n.2 dell’Osservatorio, alle nostre osservazioni (vedi Spy Calcio del 16 gennaio). E allora basta con la tessera. Ci sono altri sistemi per emarginare i violenti, se esiste la volontà . I tifosi della Roma quest’anno hanno riempito la curva Sud dopo anni: sfruttata una formula voluta dall’ad Fenucci, un mini-voucher che rispetta tutti i criteri di trasparenza. Siamo tutti schedati e basta un secondo a “questura on line” per capire se siamo latitanti (allora allo stadio meglio che non ci andiamo…) o cosa abbiamo commesso in passato. Dell’argomento ho parlato oggi con Roberto Massucci, che si è dichiarato soddisfatto della collaborazione della Roma (meno di altri club di A). E allora, perché i tifosi della Curva Sud non possono andare a San Siro, o in altri stadi, a seguire la loro squadra del cuore? Anni fa erano migliaia. Massucci si è detto possibilista: “Vediamo in futuro…”. L’Osservatorio ne parlerà in una delle sue prossime riunioni: si potrebbe trovare una soluzione già in questa stagione, con un po’ di buona volontà. Forza ragazzi, è arrivato il momento. Chi si comporta bene, è giusto che vada a vedere la Roma anche a Firenze o Udine. E se uno strada facendo devasta un autogrill, allora è giusto che se ne stia a casa, davanti alla tv, per un po’.
Giovedi 17 Gennaio 2013
[Fonte: La Repubblica]
Sezione: Dal mondo Ultras