Come ogni iniziativa che ci ha visto protagonisti nel sociale, spieghiamo l’obiettivo di quella che è stata la nostra raccolta fondi nel periodo che ha preceduto il Natale 2017. Non abbiamo voluto che questa storia finisse sui giornali, protagonisti in quel periodo di un gioco al massacro nei nostri confronti e di un becero tiro al bersaglio con il solo scopo di screditare ancora una volta la parola “Ultras”. Per questa nuova iniziativa ci siamo mossi privatamente, consci del fatto che non dovevamo “pulirci la faccia” davanti a nessuno e convinti sempre più, che la solidarietà, quella vera e fatta con il cuore, non reclama nulla in cambio.
Per tutti abbiamo sempre lottato, abbiamo sempre messo la faccia e intrapreso battaglie, poi fatte nostre, pur consapevoli del fatto che ci saremmo imbattuti in percorsi ardui, lunghi con il rischio di pagare sulla nostra pelle ogni piccolo passo, ogni singolo gesto.
Siamo quelli che si assumono sempre le proprie responsabilità, che subiscono leggi speciali, pagano pene spropositate, mentre chi continua a commettere violenza e abusi nascosto da una divisa non paga mai e il tutto viene sempre insabbiato.
Siamo quelli che non rimangono indifferenti di fronte alle ingiustizie, alle disparità sociali e che hanno saputo conquistarsi il rispetto con tutto ciò che di concreto hanno fatto negli anni. Non importa quanti siamo, quello che conta è ciò che abbiamo dentro, quello in cui crediamo e per cui lottiamo.
Il nostro percorso di curva ci ha insegnato a non mollare, a resistere e che la forza delle nostre idee vale più del giudizio degli altri.
Ed è per questo che anche nel Dicembre del 2017, in occasione delle festività, abbiamo lanciato l’ennesima iniziativa benefica attraverso tutte quelle persone che hanno sempre creduto in noi, che ci hanno appoggiato anche questa volta, acquistando con un contributo di 15€, una bottiglia di vino rosso personalizzata, di un buon Montepulciano d’Abruzzo, da noi autoprodotta.
In soli 15 giorni siamo riusciti cosi a ricavare la somma di 2.000€, che suddivideremo equamente tra Luca Fanesi e il nostro progetto per l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla L’Aquila.
Luca Fanesi, padre di due figli, è un tifoso della Sambenedettese che Il 5 Novembre 2017, dopo la gara Vicenza-Sambenedettese, è stato manganellato in testa per 4 volte dalla celere, riportando 4 fratture craniche ed emorragie interneche lo hanno ridotto in fin di vita.
La polizia parla nei suoi verbali, nel tentativo di insabbiare l’accaduto, come già successo per altri casi analoghi, di una caduta accidentale su un cancello.
Luca, prima di perdere i sensi, ha raccontato invece ai presenti di essere stato preso a manganellate dalla polizia mentre era a terra.
Siamo in contatto con i ragazzi di San Benedetto del Tronto e seguiremo questa storia, come fatto in passato con altre, con la speranza che sia portata alla luce la reale dinamica dei fatti e sia dato un nome e un cognome al colpevole.
MENTRE C’E’ CHI PERDE TEMPO A GIUDICARCI NOI PENSIAMO AD ESSERE!
Red Blue Eagles L’Aquila 1978
Martedi 19 Dicembre 2017