Tessera del tifoso: le ragioni per le quali abbiamo detto NO dalla sua introduzione ,Agosto 2009, fino ad Agosto 2013

La tessera del tifoso è una carta prepagata ricaricabile dalla validità di 5 anni, rilasciata dalle banche o dal circuito Lottomatica, contenente nome cognome dati e foto del titolare. Inoltre è presente all’interno della stessa, la tecnologia RFID (radio frequenza identificazione a distanza) attraverso la quale il tifoso può essere monitorato. Per promuovere la tessera sono stati associati ad essa diversi servizi. Infatti grazie al protocollo d’intesa firmato dall’ ex Ministro dell’Interno Maroni il 30 Luglio del 2010 con Ferrovie dello Stato e Autogrill Spa, i tifosi che si sposteranno per vedere la partita in trasferta, potranno usufruire di uno sconto del 15% sul costo del biglietto ferroviario e uno sconto del 10% nei ristoranti “Ciao”. In aggiunta ogni società calcistica ha le proprie convenzioni con banche e attività commerciali.

Tutto ciò è stato dichiarato ILLEGITTIMO con una sentenza del Consiglio di Stato il 14 Dicembre 2011 ( Per visualizzare clicca qui)

Si presenta perciò come strumento commerciale e di identificazione, più che di fidelizzazione, e con cui l’osservatorio delle manifestazioni sportive si pone l’obiettivo di creare la categoria dei “tifosi ufficiali”.

Senza questa tessera, inoltre, non è possibile sottoscrivere l’abbonamento per le partite casalinghe e accedere nei settori ospiti in trasferta.

Cosa grave è l’esistenza dell’articolo 9 della Legge Amato (41/2007 ) a causa del quale sono esclusi dal programma tessera del tifoso i condannati per reati da stadio (anche con sentenza non definitiva) entro i 5 anni successivi alla condanna e coloro che sono sottoposti a Daspo (divieto di assistere alle manifestazioni sportive). Nei primi due anni, questo articolo, interpretato in maniera errata, ha impedito anche a chi aveva scontato un Daspo negli ultimi 5 anni di sottoscrivere la tessera.

45 Minuti di silenzio per dire NO alla tessera del tifoso! L’Aquila20/9/2009